Alla data del 22.2.2019 risultano presentate presso il Dipartimento di Programmazione ed Attuazione Urbanistica del Comune di Roma 4.874 istanze di affrancazione.

La prima risale al settembre 2015 mentre l’ultima al 31 gennaio 2019.

Anche le pratiche “urgentate” cioè quelle presentate in pendenza di un preliminare di compravendita regolarmente registrato e trascritto non riescono ad essere evase dagli Uffici entro i termini di legge.

Notevoli e rilevanti i disagi: in moltissimi hanno visto sfumare la possibilità di vendere l’immobile entro il termine convenuto o sono dovuti ricorrere al TAR per la nomina di un commissario ad acta che determinasse l’importo del’affrancazione in sostituzione dell’Amministrazione competente.

Successivamente alla delibera del 5 febbraio con la quale il Comune di Roma ha ordinato agli Uffici di riprendere il calcolo dell’affrancazione applicando i coefficienti di cui alla delibera n. 116 del 23 di ottobre 2018, le pratiche sono tornate lentamente ad essere lavorate ma in maniera del tutto insufficiente rispetto al numero delle richieste e all’urgente necessità di rimuovere i vincoli del prezzo massimo di cessione.